giovedì 29 aprile 2010

Per carità!

E’ notizia di oggi che l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, punto di riferimento nazionale per la cura delle malattie infantili, ha rifiutato i possibili proventi di un progetto benefico organizzato dalla neonata nazionale di calcio dei pornoattori, capitanata da Claudio Arciola.
Secondo quanto dichiarato dal patron del team, la responsabile dell’Istituto avrebbe rispedito al mittente l’offerta di denaro esclamando che Per carità!, i bambini non devono avere nulla a che spartire con il mondo dell’hard-core.

Non starò qui a commentare la notizia, che – me ne rendo conto - può essere oggetto di controversie, opinioni divergenti e di interessanti discussioni intorno a temi etici.

Mancando del tutto di competenze ed esperienza in merito di fondi di solidarietà, mi limiterò a farmi una domanda senza darmi una risposta, e a cioè chiedermi quanti e quali tipi di controlli vengano generalmente condotti sui flussi di denaro che, partendo da aziende, da privati o da gruppi costituiti ad hoc, vengono destinati a operazioni umanitarie.

Mi chiedo (e lo ribadisco: è una pura domanda, senza preconcetti sottintesi) se quando qualcuno versa una somma per fare del bene, vengano fatte indagini sull’origine di quei soldi, se se ne controlli la completa immacolatezza, la totale estraneità da fatti poco puliti.
Mi chiedo anche se abbia senso farlo.
Mi chiedo se si debba rinunciare a salvare la vita di un bambino, o di rendergliela meno sgradevole, solo perché, per una ragione fiscale o morale, non si considera quel denaro pulito al cento per cento.
Mi chiedo se, ogni volta che qualcuno offre del denaro per aiutare davvero una vittima innocente, ci si debba interrogare sulla lindezza dell’anima del donatore.

Fermo restando che, come gli habitué di questo blog ben sanno, non è certo mio costume considerare un peccatore chi si guadagna da vivere fornicando sul set di un video, non riesco a sciogliere questo nodo che mi porta – trasferendo il problema in un campo a mio parere davvero esecrabile – a domandarmi se la pecunia sporca venga o no ripulita da un gesto di reale altruismo.

Anche perché – me lo si lasci dire – ho il timore che, per lo meno in Italia, se gli enti benefici dovessero rifiutare con sdegno tutta la beneficienza proveniente da peccatori, adulteri, mafiosi o delinquenti di diverso genere, scomparirebbe d’amblé ogni forma di solidarietà.

Postato da: maionese a 29/04/2010 14:12 |

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